Se dopo aver bevuto un bicchiere di vino o aver mangiato qualcosa hai accusato mal di testa, difficoltà nella respirazione o hai riscontrato eruzioni cutanee o gonfiore del viso e delle labbra, potresti soffrire di un’intolleranza ai solfiti.
Questo articolo ti aiuterà a risolvere questi problemi una volta per tutte spiegandoti quali cibi evitare per stare bene, e come fare per svolgere un semplice test di sensibilità ai solfiti di cui probabilmente, nessuno ti ha ancora parlato.
Grazie al nostro home test genetico infatti è possibile fare chiarezza sul proprio stato di salute in modo semplice, veloce e scientifico al 100%, con risultati validi a vita.
Cosa sono i solfiti?
Conosciuti oggi anche come anidride solforosa (E220 o siglati come E221 – fino ad E228) i solfiti vengono utilizzati come sostanza di conservazione, soprattutto nell’industria alimentare. Il loro impiego è utile principalmente per tre motivi:
- prevengono il deterioramento degli alimenti impedendo la crescita di muffe e batteri;
- impediscono l’annerimento di frutta, verdura, frutti di mare e altri alimenti.
- preservano l’efficacia del principio attivo di alcuni farmaci.
Proprio a causa del largo utilizzo che se ne fa, il rischio di venire in contatto con solfiti è particolarmente alto se si consumano alcuni cibi quali: vino bianco, vino rosso e in generale bevande alcoliche; prodotti da forno come pane, biscotti, crackers; frutta secca, marmellate, gelatine, sciroppi, succhi di frutta, pesce, crostacei, molluschi, insaccati, conserve, patate e prodotti derivati (patatine surgelate, purea, chips), conserve di pomodoro, caramelle e merendine confezionate.
Superare l’ingerimento della dose di solfiti tollerata dal proprio organismo è molto facile ma le reazioni gravi, imputabili ad un’allergia ai solfiti, sono piuttosto rare. Più che di allergia quindi, si parla molto più spesso di intolleranza.
C’è differenza tra un’intolleranza e un’allergia ai solfiti? La risposta è sì!
Anche se i solfiti sono tra gli allergeni alimentari più diffusi, la reazione più comune dell’organismo a questi additivi non è effettivamente considerata una vera e propria allergia. Non esiste quindi un “test per l’allergia ai solfiti”: per determinare o no la sua presenza infatti è sufficiente il test per l’allergia cutanea, a cui risulta effettivamente positiva solo una piccola fetta di popolazione, con un chiaro coinvolgimento del sistema immunitario (IgE-mediata).
Come riconoscere un’intolleranza ai solfiti?
Seppur negli individui sani l’anidride solforosa è considerata un additivo sicuro nelle dosi comunemente impiegate nell’industria alimentare, l’anidride solforosa e i solfiti possono essere mal tollerati dalle persone ”ipersensibili ai solfiti”.
Vediamo insieme come riconoscere un’intolleranza ai solfiti!
I sintomi dell’intolleranza ai solfiti
Spesso le persone non sanno di soffrirne, perché l’intolleranza si presenta, nella maggior parte dei casi, con sintomi abbastanza lievi.
I sintomi dell’intolleranza ai solfiti possono essere di varia natura, tuttavia i più tipici si evidenziano a livello cutaneo. Non sono rari infatti gonfiori del viso, delle labbra, della lingua, arrossamenti cutanei, eruzioni, orticaria.
Inoltre un’assunzione eccessiva di solfiti può portare a perdite di peso, carenze vitaminiche, soprattutto del gruppo B, mal di testa e senso di pesantezza.
Anche le classiche “vampate di calore” dopo aver bevuto un piccolo bicchiere di vino possono rappresentare un sintomo!
Altri sintomi, ma non meno importanti, possono essere problemi di affaticamento, ostruzione nasale, ostruzione delle vie aeree e dispnea.
Per i soggetti predisposti l’intolleranza ai solfiti può diventare un malessere molto serio per questo, per fugare ogni dubbio e capirne la gravità, è opportuno svolgere un test di intolleranza ai solfiti.
Il test di sensibilità aiuta a definire se, nel soggetto analizzato, anche quantitativi modesti di solfiti possono innescare reazioni di bassa tollerabilità a queste sostanze, ad esempio broncospasmo e altre reazioni allergiche.
Fare un test di sensibilità ai solfiti è molto semplice: viene effettuato attraverso un pratico auto-tampone buccale cioè il prelievo di un campione di saliva dalla cavità orale:rapido, indolore, privo di rischi, e dà risultati validi a vita. Acquista il test!
Come si fa il test di intolleranza ai solfiti?
In molti casi l’esperienza quotidiana della persona che assume determinati cibi lo porta a capire se questi diano o meno fastidio associando ad esempio la comparsa dei sintomi sopracitati al consumo di questi alimenti, senza sapere però se i disagi derivino proprio dall’assunzione di solfiti. Esiste però un test scientifico che permette di confermare i propri sospetti.
Si tratta del test del DNA, un tipo di esame assolutamente non invasivo che prevede semplicemente l’analisi della saliva del paziente. Questo test rappresenta attualmente il test più affidabile che si possa eseguire ed è valido a vita.
È infatti possibile effettuare il test di sensibilità ai solfiti facendo il prelievo della saliva comodamente a casa. Svolgerlo è semplicissimo: all’interno della confezione sono riportate tutte le istruzioni per effettuarlo in modo rapido e sicuro e spedirlo nel nostro laboratorio Biolab dove effettueremo l’analisi e elaboreremo il referto.
Vuoi sapere se i tuoi disturbi sono dovuti ad un’intolleranza ai solfiti? Scopri il nostro home test per la sensibilità ai solfiti!
Home test di intolleranza ai solfiti DNA&Salute
Il nostro test di intolleranza ai solfiti è semplice, veloce e può essere svolto nella privacy di casa propria. Per fare il test di intolleranza ai solfiti infatti, è sufficiente seguire correttamente le istruzioni fornite all’interno del kit di prelievo. In caso di domande o dubbi su ordini, prelievi, spedizioni e ritiri del test, consulta le nostre FAQ!